Cambiamento climatico: una crescente consapevolezza

Nel 2023 anche i social network possono svolgere un ruolo nella divulgazione di temi scientifici

Negli ultimi anni gli studi condotti dall’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società hanno evidenziato una maggiore preoccupazione pubblica sui temi dell’ambiente, soprattutto in merito al cambiamento climatico. Infatti, nel 2022 oltre il 28% degli italiani ha indicato il cambiamento climatico come la principale preoccupazione ambientale, seguito da siccità (21%), smaltimento dei rifiuti (21%) e inquinamento dell’aria (20%).

La crescente sensibilità a questo tema è alimentata dall’esperienza quotidiana degli effetti del riscaldamento globale.

L’attuale situazione è molto lontana da quella riscontrata nel 2019, con quasi il 90% degli italiani che ora riconosce l’innalzamento della temperatura terrestre.

L’analisi demografica dell’Annuario 2023 dimostra uno scarto generazionale significativo nell’approccio al tema: gli scettici sono maggiori tra gli over 60, mentre gli under 30 sono più partecipi anche grazie all’influenza positiva di proteste pacifiche come quelle organizzate dal movimento “Fridays for Future”.

La differenza nell’approccio di diverse categorie è da ricercare nel rapporto con la scienza: chi crede nel cambiamento climatico mostra una maggiore fiducia nella comunità scientifica e soprattutto utilizza i social network per informarsi su questioni scientifiche, un quadro diverso rispetto a quello riportato dall’Annuario 2022.

Secondo il rapporto precedente, infatti, il 58% della popolazione italiana ritiene poco o per nulla credibili le notizie scientifiche diffuse tramite social network.

Come si spiega allora questo cambiamento?

La risposta è da cercare nell’age gap tra i soggetti coinvolti: la diffidenza verso informazioni scientifiche condivise sui social network rimane presente, ma soprattutto nelle persone scettiche anche al tema del global warming.

Non bisogna concentrarsi però solamente sull’età ma, come riportato anche dallo studio del 2022, è significativo il livello di istruzione: i giovani e i laureati tendono a costruire il loro giudizio riponendo fiducia nella scienza.

Affidarsi alla scienza non basta per agire e diffondere le idee, per questo motivo, chi usufruisce maggiormente dei social reputa importante ascoltare anche i più giovani e gli ambientalisti.

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