Annuario Observa 2022: un confronto con gli anni scorsi

Annuario Scienza Tecnologia e Società 2022: battuta d’arresto per trasmissioni radio e televisive sulla Scienza. Stessa sorte per il web.

Annuario Observa 2022: analisi dati rispetto agli anni precedenti

Dal 2005 l’Annuario Scienza Tecnologia e Società si occupa di analizzare e raccogliere dati utili a comprendere lo stato e le trasformazioni della ricerca e dell’innovazione nella nostra società. Nel 2021 la fruizione di articoli scientifico-tecnologici tramite web ha subito una battuta di arresto. Lo stesso per trasmissioni radio e televisive. Nell’Annuario Scienza Tecnologia e Società 2022 si confrontano i dati con quelli degli anni passati.

Social media ancora una volta sotto la lente d’ingrandimento

Social media e i dati del 2022

I dati rimasti stabili rispetto agli anni precedenti riguardano le piattaforme utilizzate dal pubblico per la fruizione di tali articoli. L’esposizione a questi articoli è maggiore se rapportata alla diminuzione dell’età e all’aumentare del grado di istruzione. Nel 2021 Facebook e YouTube sono utilizzati da tre italiani su quattro. La percentuale di chi utilizza Instagram, rispetto al 2020, guadagna 22 punti percentuale per arrivare al 64%. Twitter ne guadagna 1, per arrivare al 51%. Per i primi due social, meno di una persona su quattro non ha mai visto o letto contenuti scientifico-tecnologici, per Instagram la quota scende di 3 punti percentuale arrivando così al 39%, restando uguale per Twitter (50%). Solo il 33% di chi utilizza Twitter e il 40% di chi utilizza Instagram e YouTube condivide articoli scientifico-tecnologici tramite post.

Analfabetismo scientifico in lieve calo

In calo l'analfabetismo scientifico nel 2022

Dal 2007 l’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società analizza il livello di analfabetismo scientifico. Si studia tramite la somministrazione di tre domande riguardanti tematiche scientifico-tecnologiche. Rispetto al 2020, la percentuale di chi, nel 2021, non sa rispondere a nessuna domanda, scende di due punti percentuale e mezzo per arrivare così al 12%. Chi sa rispondere correttamente a tutte e tre le domande invece, è il 30% degli intervistati, proprio come nel 2020. Come negli anni precedenti, chi non sa rispondere a nessuna domanda, appartiene, per la maggioranza, al gruppo di ultrasessantenni con basso titolo di studio. Tra i giovani e i laureati, rispetto al 2020, chi sa rispondere a tutte e tre le domande, i punti percentuale salgono al 50% (giovani) e al 60% (laureati). Dieci punti percentuale in più per ogni categoria.