Intervista a Sara, studentessa di SCEG

“Mi piacerebbe aprire una fattoria didattica sociale o un Agri-nido”

Intervista a Sara Roversi, studentessa del corso di laurea in Scienze e culture enogastronomiche

 Sara, 22 anni, una giovane ragazza, ma con grandi ambizioni, che nonostante la sua età ha le idee piuttosto chiare e sa cosa vuole. Frequenta l’ultimo anno del corso Sceg, Scienze e culture enogastronomiche, all’Università Roma Tre. Le piace raccontarsi e trasmette con i suoi occhi dolci tutta la passione che mette in cosa fa e come lo fa raccontandocelo e facendoci vivere il suo percorso e le sue future prospettive. 

Nuove domande

Perché hai scelto il corso di laurea in scienze e culture enogastronomiche?  

“Ho scelto questo corso di laurea perché volevo continuare il mio percorso di studi. Provenendo da un istituto alberghiero, mi sembrava la scelta migliore, anche con una previsione futura di lavorare nel settore alimentare, ma, non nella ristorazione, bensì all’interno d aziende oppure aprire una mia azienda personale”. 

In cosa consisterebbe la tua azienda personale? 

“Mi piacerebbe creare una fattoria didattica dove possono lavorare persone con difficoltà, disabilità oppure persone che vogliono ritrovare una stabilità dopo un periodo come può essere il carcere. Oppure creare un Agri-nido, un luogo dove i bambini possono essere educati al contatto con la natura e al buon cibo nel rispetto della natura.. 

Da dove è arrivata questa ispirazione? 

“Già lavoro come animatrice con i bambini e mi piace stare a contatto con loro, inoltre, è interessante unire le mie conoscenze acquisite con lo studio e creare qualcosa di speciale”. 

Sei al terzo anno. Quali gli aspetti negativi e quali gli aspetti positivi di tale percorso accademico  

“ Tra i diversi aspetti che ho riscontrato in questi anni, positivi sono l’acquisizione di una conoscenza generale è un corso con poche persone e si è molto più a contatto con i professor, che  hanno una maggiore disponibilità nei nostri confronti, infine, si possono fare anche gite didattiche che aiutano a comprendere cosa realmente studiamo. Per gli aspetti negativi, alcuni corsi che abbiamo seguito tendono a non essere in linea con quello che poi ci serve, si ha un’infarinatura di tutto, senza avere una direzione su cosa si potrebbe fare, infine, a causa del covid i tirocini tendono a essere ultimamente tutti a distanza”.  

Hai pensato a dove ti piacerebbe fare il tirocinio ? 

“Ancora no, mi sto prendendo del tempo per pensarci”. 

Te lo aspettavi così questo corso di studi  

“No, in realtà, pensavo che sarebbe stato più un percorso individuale, ma, devo dire che siamo abbastanza ben seguiti”. 

Dopo la laurea, quali i progetti di studio o di lavoro?  

Mi piacerebbe terminare i livelli del corso di sommelier, ampliare le conoscenze con master più specializzati nel settore”. 

A livello linguistico cosa faresti ? 

“Credo che nel nostro settore sia importante imparare e conoscere le lingue, facendo anche esperienza all’estero.” 

Ad oggi, avresti scelto un altro percorso? 

“No sceglierei sempre il corso di Sceg e riproverei il test se non fossi entrata al primo anno, forse avrei scelto in opzione qualcosa di più specifico rispetto a corsi generali che ci sono qui”.