La degustazione di un vino, un’esperienza multisensoriale

Descrivere una degustazione attraverso i sensi

La stanza dove ho svolto la degustazione era priva di odori e colori, ma con un’illuminazione quasi accecante. Si poteva ascoltare solamente il suono del vino versato nei calici e le persone che bisbigliavano tra loro il suo colore. Era un vino rosso, più precisamente un rosso rubino poco trasparente.

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La prima cosa alla quale ho pensato, appena ho fatto roteare il calice, è a quanto quel vino potesse essere consistente. Infatti, dalla formazione degli archetti ho potuto capire che lo era abbastanza. La roteazione del calice ha fatto in modo che potessi immediatamente essere “travolta” da un profumo fruttato, di frutta rossa come le ciliegie, le more e la prugna, ma era presente anche una nota speziata, in particolare di pepe nero, chiodi di garofano e tabacco.

Al palato era un vino molto avvolgente, ma con una spiccata tannicitĂ , ovvero quella tipica sensazione di astringenza, di ruviditĂ , sulle gengive che si ha per esempio quando si mangia un frutto troppo maturo.

La degustazione si è conclusa con l’abbinamento del vino con una fettina di carne di maiale. Si è creato così un connubio perfetto tra la sensazione di untuosità della carne stessa con l’astringenza del vino.

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