Alfabetismo, cosa ne sanno gli italiani di scienza?

A rivelarlo l’Annuario Scienza Tecnologia e Società che dal 2007 monitora il rapporto tra la società e la scienza.

Sembra crescere la preparazione degli italiani sui temi scientifici, ma c’è ancora molto da fare. A dirlo l’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società, che raccoglie annualmente i dati sull’alfabetismo scientifico in Italia, ponendo domande standardizzate, su alcuni temi scientifici.

Nel 2020 risulta un 14,5% di persone che non sa rispondere a nessuna domanda posta e un 30% che risponde correttamente a tutte. 

Dall’inizio della ricerca sono state fatte diverse modifiche, sia sul numero di domande che sul tema trattato.

Fino al 2013 lo studio si è basato su domande che si focalizzavano sulla sola comprensione verbale, attraverso tre quesiti.

Questi riguardavano: la dimensione degli elettroni, il ruolo degli antibiotici e se il Sole è un pianeta.

Negli anni successivi sono stati aggiunti altri cinque quesiti: sul il bit come unità di misura, sull’azoto come elemento più diffuso nell’aria e sull’esistenza del cambiamento climatico e dell’autismo provocato dai vaccini.

Dal 2014 viene preso in considerazione anche l’alfabetismo scientifico visuale.

Attraverso un sistema computerizzato sono mostrate delle immagini all’intervistato, questo in base alla domanda posta deve selezionare l’opzione che ritiene corretta.

Anche in questo caso le immagini variano di anno in anno e si trovano: l’immagine di una molecola del corona virus, foto di scienziati e ricercatori famosi, la struttura del DNA o il primo test nucleare. Qui i dati sono più stabili e generalmente le immagini vengono riconosciute da un 80%.

Per quanto riguarda l’aspetto socio-anagrafico, ad essere più informati sono i giovani laureati, mentre negli ultrasessantenni con un basso titolo di studio si trova la quota più alta di disinformazione.