Il gusto, come percezione sensoriale del vino

Il gusto come percezione sensoriale nella degustazione di vino

 

Descrivo come sensazione il gusto, in particolare quello da me provato durante il corso di enologia fatto durante il secondo anno. Il docente, esposte le sue conoscenze nell’ambito in questione, versò ad ognuno un calice di vino, con lo scopo di ampliare le nostre competenze enologiche.

Usando la scheda Fisar, abbiamo compreso come eseguire una corretta degustazione, che richiede in realtà l’utilizzo quasi completo dei nostri sensi, da attuare in successione: l’esame visivo, olfattivo ed infine gustativo.

L’esame visivo è la prima fase della degustazione, serve ad apprendere le indicazioni sul colore e sulla limpidezza.

L’olfatto, che in realtà è il senso più sviluppato in ognuno di noi, viene eseguito stimolando la mucosa olfattiva. Ed è grazie ad esso che è possibile valutare il profumo, l’intensità degli aromi, e la complessità finale di quello specifico vino.

Capiamo il gusto, tramite il vino

Infine vi è l’esame gustativo, che, fungendo da legante, è in grado di racchiudere i precedenti esami. Confermando o meno le nostre presupposizioni e fornendo dunque un momento conclusivo alla nostra degustazione. Questo senso ci permette di distinguere i diversi sapori, come dolce, salato, acido, amaro e umami. Principalmente questi caratteri sono guidati dalle papille gustative, e scaturite a seconda delle numerose sostanze chimiche presenti nel vino: come glucosio, acido tartarico, acido malico e glicerolo.