Social network e scienza: l’Italia dice NO

Il belpaese ritiene più affidabili le notizie scientifiche che provengono da tv e radio rispetto ai social network

Dallo studio pubblicato sull’Annuario scienza, tecnologia e società 2022 sull’opinione degli italiani sulle  fonti di informazione scientifica emerge una significativa diffidenza verso i social network come canale per ricevere notizie legate a scienza, tecnologia, medicina e salute.

Il rapporto raccoglie dati sulla percezione della credibilità delle informazioni scientifiche provenienti da diverse fonti e offre interessanti spunti  sul rapporto degli italiani con i social network.

Nella “classifica per credibilità” le notizie su scienza e tecnologia, medicina e salute diffuse attraverso la televisione e la radio occupano il primo posto. Al secondo posto ci sono le informazioni provenienti dai siti web delle istituzioni, mentre al terzo posto si collocano le notizie pubblicate dalla stampa, sia cartacea che online. In netto contrasto, le notizie diffuse attraverso i social network sono considerate le meno credibili, con una percentuale di fiducia che scende al di sotto del 30%.

Il dato più rilevante è che il 58% della popolazione italiana ritiene poco o per nulla credibili le notizie diffuse tramite i social network.

Tuttavia, questo scetticismo non impedisce al pubblico di essere attento  ad analizzare la fonte delle informazioni e di attribuire la responsabilità della diffusione di notizie poco credibili.

Per valutare l’affidabilità di una notizia scientifica diffusa attraverso i social network, più di due cittadini su cinque prestano attenzione alla fonte da cui proviene la notizia, mentre uno su cinque cerca altre fonti che hanno riportato la stessa informazione.

Ciò che emerge come un dato interessante è che non è tanto l’età degli italiani e il loro livello di esposizione alla scienza nei media ad influire sul considerare attentamente la fonte, quanto il loro livello di istruzione.

Quando si tratta di attribuire la responsabilità della diffusione di notizie poco credibili  su scienza e tecnologia, medicina o salute, i cittadini individuano principalmente i giornalisti e le persone che condividono tali notizie sui social network come i principali responsabili. Circa un intervistato su cinque crede che siano i social network stessi e il loro funzionamento ad alimentare la diffusione di disinformazione, mentre meno del 10% attribuisce questa responsabilità a medici e ricercatori.

È interessante notare che le persone anziane e meno istruite tendono ad attribuire maggiore responsabilità ai giornalisti, mentre coloro che sono più esposti alla scienza nei media ritengono che le persone che condividono notizie sui social network siano i principali responsabili della diffusione di informazioni poco credibili.

In un’epoca in cui la divulgazione scientifica è essenziale per il progresso e la comprensione del mondo, è evidente che i social network dovranno affrontare difficoltà significative per guadagnare la fiducia del pubblico italiano come fonte affidabile di informazioni scientifiche e tecnologiche.

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