Credibilità delle informazioni scientifiche nel Belpaese, Observa

Secondo gli italiani, i principali responsabili della diffusione di notizie poco credibili su scienza e tecnica sono i giornalisti che le pubblicano e le persone che le condividono sui social. A dirlo è Observa nell’Annuario Scienza, Tecnologia e Società ed. 2022.

Secondo Observa, gli italiani fruiscono di scienza e tecnologia con canali di comunicazione diversi. Nel rapporto emerge che gli italiani apprezzano maggiormente i media tradizionali, TV, radio, stampa e siti web delle istituzioni, e infine i social network. Ad essi danno un valore diverso di affidabilità.

Inoltre, dal rapporto emerge che la credibilità delle diverse fonti cambia al cambiare dell’età e del livello di istruzione.

In questa classifica che va a misurare la credibilità degli italiani nei confronti delle notizie, troviamo al primo posto quelle news di carattere scientifico e tecnologico, ma anche salutistico, che vengono diffusi dalle TV o dalle radio. Al secondo posto sono percepiti come più affidabili i siti web delle istituzioni, seguiti al terzo dalle notizie pubblicate dalla stampa. Mentre all’ultimo posto di questa classifica troviamo quelle diffuse tramite i social network, che vengono staccate nettamente dalle altre e soprattutto percepite come le meno affidabili.

In particolare, secondo delle percentuali fornite dall’”Annuario scienza, tecnologia e società (edizione 2022), le notizie diffuse tramite TV e/o radio, stampa e siti web delle istituzioni rappresentano per più del 60% degli italiani news molto o abbastanza credibili, mentre per quanto riguarda i social network questa percentuale scende notevolmente assestandosi intorno al 30%. Ciò va ad indicare che circa il 60% delle persone appare attenta nel valutare l’affidabilità delle informazioni, e più di 2 cittadini su 5 pongono inoltre l’attenzione alla provenienza della notizia stessa.

Infine, secondo gli italiani, i principali responsabili della diffusione di notizie scientifiche poco credibili sono i giornalisti che le pubblicano e le persone che le condividono sui social, ma possono essere considerati principalmente questi ultimi ad alimentare la diffusione di disinformazione, in particolare secondo chi si espone più frequentemente alla scienza attraverso i media.

Federico Baggio.