Analisi sensoriale
Relazione da presentare alla radio in merito ad una nostra esperienza sensoriale che ha coinvolto i 5 sensi.
Salve a tutti,
mi presento sono Paolo Gregorio Canepa e sono uno studente del terzo anno di Scienze e Culture Enogastronomiche.
Oggi desidero condividere con voi la mia esperienza formativa nel campo dell’analisi sensoriale degli alimenti. Essa è una disciplina che ho avuto modo di approfondire durante il secondo anno di studi. Oltre alle consuete lezioni teoriche, abbiamo preso parte a laboratori pratici e abbiamo visitato il CREA che, tra le molteplici funzioni che svolge, si occupa anche di analisi sensoriale degli alimenti. È proprio di questa branca specifica che oggi vi parlerò.
Con la nostra docente, ci siamo divisi in due gruppi operativi. Il primo era impegnato nell’analisi di determinati campioni all’interno di cabine individuali e il secondo gruppo si trovava in un locale destinato ai lavori di gruppo. Il secondo luogo di lavoro presenta una caratteristica unica e affascinante. è possibile ricreare al suo interno l’ambiente tipico associato all’alimento o alla bevanda oggetto dell’analisi.
Questo spazio immersivo, infatti, non si limita ad essere un semplice laboratorio, ma offre l’opportunità di ricostruire in maniera dettagliata l’atmosfera tipica del contesto in cui il prodotto viene normalmente consumato. Per fare un esempio, se l’obiettivo fosse l’analisi qualitativa di diverse birre, l’ambiente verrebbe trasformato in un pub: la musica, le luci e le proiezioni ricreerebbero fedelmente l’ambientazione di un locale, contribuendo a rendere l’esperienza di analisi più autentica e vicina alla realtà di consumo.
In prima persona
Un esempio di esperienza sensoriale che ho avuto modo di vivere è stato il test del pomodoro. Questo esercizio prevedeva l’analisi di sei bicchierini, ciascuno contenente pomodoro come ingrediente di base, ma arricchito con un elemento aggiuntivo diverso: pepe, peperoncino, sale in quantità variabili, aceto, ecc… L’obiettivo era individuare l’elemento caratterizzante di ogni campione, stimolando così in maniera particolare i nostri sensi, con un focus specifico sull’olfatto e sul tatto gustativo.
Questo test oltre a mettere alla prova le nostre capacità sensoriali, ci ha permesso di affinare la percezione delle sfumature gustative e olfattive, nonché di cogliere come anche minime variazioni negli ingredienti possano influenzare profondamente l’esperienza complessiva dell’assaggio. Un esercizio tanto semplice quanto rivelatore nella sua capacità di farci comprendere le interazioni tra gusto, olfatto e tatto.
La sua importanza
L’analisi sensoriale è di fondamentale importanza perché permette di valutare la qualità complessiva di un alimento attraverso la percezione dei nostri sensi. Studiamo questa disciplina per comprendere come gli aspetti sensoriali gusto, olfatto, vista, tatto e udito influenzino non solo la qualità intrinseca di un prodotto, ma anche l’esperienza e il gradimento da parte del consumatore.
Lo studio dell’analisi sensoriale è cruciale perché consente di coniugare questi due aspetti, contribuendo a migliorare lo sviluppo e la commercializzazione di alimenti che siano non solo di alta qualità, ma anche in linea con le preferenze del mercato.
Spero che la mia esperienza possa ispirare altri ragazzi ad approfondire il settore alimentare da una prospettiva diversa. Vorrei che non si limitassero a vedere il cibo solo come qualcosa da cucinare e consumare, ma che riuscissero a cogliere la complessità e la ricchezza che un alimento o una bevanda possono offrire. Esplorando a fondo questo ambito, ci si rende conto di quanti aspetti interessanti e inaspettati si celino dietro ogni sapore e consistenza. Vi ringrazio per l’attenzione e vi invito a guardare il mondo del cibo con occhi nuovi.