Buongiorno, sono Claudia Facondo, studentessa del terzo anno del corso di laurea in Scienze e Culture Enogastronomiche del Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi Roma Tre. Ho sempre avuto una grande passione per il cibo, sin da piccola mi meravigliavo guardando le mie nonne in cucina indaffarate nelle loro lunghe preparazioni e quando andavo al ristorante chiedevo sempre di poter visitare le cucine. Mi affascina come il cibo sia in grado di stupire e far sorridere le persone. Per me cucinare vuol dire questo, lasciare un’emozione e un ricordo dopo aver assaggiato un piatto. Trovo che una tavola con un buon cibo, sia un luogo incantevole, capace di unire le persone e creare legami Ma cosa c’entra il buon cibo con la scienza? Molto! La scienza è dietro ogni fase della produzione, preparazione, consumo, conservazione di cibo, garantendo non solo gusto e piacere, ma anche salute e sicurezza! Come quella dell’olio, di cui ora vi racconterò.
Il mio primo approccio
Grazie a questo corso di laurea, Scienze e Culture Enogastronomiche, mi sono sempre più avvicinata al mondo dell’enogastronomia, in particolare ho scoperto la cultura dell’olio extra vergine di oliva.
Durante una lezione di Professione enogastronomo , ho avuto l’opportunità di partecipare ad una lezione di assaggio di oli extra vergine di oliva.
Questa lezione mi ha affascinata è stata un’esperienza sensoriale in cui ho scoperto le diverse sfumature di gusto e aroma che gli oli possono offrire , a tal punto da decidere di intraprendere un corso professionale di sommelier ed assaggiatrice di olio evo , che ho concluso qualche mese fa.
Dopo questo percorso ho capito quanto questo alimento sia una ricchezza per noi , sia per l’armonia che può offrire ad un piatto , sia per nostra salute.
La mia prima degustazione
La mia prima degustazione è stata un esperienza indimenticabile , davanti a me avevo sei bicchierini trasparenti , contenti ognuno un olio diverso .
Avevano delle colorazioni bellissime e splendenti , che spaziavano dal giallo dorato al verde smeraldo e un aspetto cristallino , fattore che dipende dalla varietà delle olive e dal loro punto di maturazione , ma non ha nulla a che vedere con la qualità dell’olio.
Analisi olfattiva
Dopo una breve osservazione delle caratteristiche visive , per descrivere la colorazione e la densità dell’olio , siamo passati all’esame olfattivo .
Questo esame prevede inizialmente di scaldare il bicchierino nel palmo della mano per qualche secondo , per far fuoriuscire tutti i sentori olfattivi, per poi immergersi nei meravigliosi profumi che l’olio emana.
Questo passaggio nella prima degustazione mi ha stupito più di tutti , percepivo note di pomodoro verde , foglia di carciofo, erba fresca appena tagliata , sentori balsamici di basilico , salvia e mentuccia romana , per poi passare alla buccia di melanzana e al peperoncino , ogni volta che avvicinavo al naso il bicchierino , riconoscevo nuovi sentori e più mi meravigliavo . Mi sembrava impossibile che in un singolo alimento ci potessero essere così tanti caratteri olfattivi , da essere in grado di evocarmi tante emozioni e ricordi diversi , non riuscivo più a smettere di farlo , sembravo una bambina in un negozio di caramelle .
Analisi gustativa
Dopo qualche riflessione sui sentori olfattivi , è arrivato il momento dell’assaggio , consiste nel bere un piccolo sorso di olio , muovere lentamente la lingua contro il palato , per far aderire l’olio in ogni parte , aspirare aria tenendo le labbra semiaperte, quest’operazione è definita come strippaggio.
Anche questa fase è stata molto interessante ed evocativa , alcuni oli assumevano un sapore fruttato , altri molto amaro o molto piccante , ma la cosa che mi ha colpito di più è che tutti i sentori che avevo riconosciuto nell’esame olfattivo , li ritrovavo anche al gusto . Percepivo una grande armonia ed equilibrio di tutti questi attributi olfattivi e gustativi , percepivo al palato una sensazione di freschezza , eleganza e persistenza , infatti per qualche minuto rimane il ricordo delle sfumature gusto olfattive.
Questa è stata la mia prima esperienza ,ma oserei definirla un’avventura nel gusto , indimenticabile , che mi ha incuriosita a tal punto di aver dato il via a tante altre degustazioni fino a diventare una sommelier di olio.
Ad oggi credo che sia importantissimo diffondere questa cultura ed avvicinare più persone possibile a questo meraviglioso prodotto , visto che ancora pochi sono a conoscenza delle sue caratteristiche nutrizionali e salutistiche incredibili.
Vi ha interessato questo mio racconto ? Volete saperne di più o lasciare commenti ? mandatemi un’email per ulteriori informazioni , oppure se vi piacerebbe intraprendere un corso professionale di sommelier di olio evo questa è la scuola dove l’ho svolto io.