La Comunicazione Scientifica in crisi


I principali social utilizzati per la comunicazione scientifica.

Fiducia Alta, Informazione Fragile

Il panorama del rapporto tra italiani e sapere scientifico è segnato da un forte paradosso, come rivela l’Annuario Osservatorio Scienza Tecnologia e Società (Observa 2025). Se da un lato la fiducia nella ricerca scientifica e nelle istituzioni accademiche (Università, centri scientifici) è altissima (oltre il 90%), dall’altro, le dinamiche di consumo dell’informazione scientifica stanno radicalmente cambiando. Questo impatta direttamente la sfida della comunicazione scientifica contemporanea.

Gli italiani riconoscono il valore della scienza e della tecnologia come un motore di innovazione essenziale per lo sviluppo economico e sociale del Paese, confermando una solida fiducia strutturale nel metodo scientifico.

Il Nuovo Dominio per la Divulgazione Scientifica

Nonostante la Televisione mantenga un ruolo primario, i social network hanno segnato un sorpasso generazionale nel consumo di contenuti scientifici. L’Annuario Observa 2025 registra la crescita esponenziale di TikTok e Instagram come piattaforme chiave per la divulgazione scientifica, soprattutto tra le fasce d’età più giovani.

Questa tendenza è alimentata dagli science influencer, che utilizzano il formato del contenuto breve per rendere concetti complessi accessibili e intrattenenti. La comunicazione scientifica si adatta così al digitale, uscendo dagli ambiti accademici tradizionali.

La Sfida della Comunicazione Scientifica

Il dato cruciale riguarda l’affidabilità percepita di queste nuove fonti.

  • Canali più Usati: Social Media e piattaforme digitali.
  • Canali Più Credibili: Quotidiani, riviste specializzate e media tradizionali, riconosciuti per autorevolezza e rigore nella verifica.

Questo disallineamento tra i mezzi più comodi e quelli ritenuti più affidabili è la sfida centrale che deve affrontare la comunicazione scientifica nel prossimo decennio: come trasferire la qualità del rigore tradizionale nell’immediatezza del digitale.

A complicare il quadro, emerge una preoccupazione diffusa sull’indipendenza dei ricercatori. Molti italiani, pur stimando lo scienziato, nutrono il sospetto che l’attività scientifica possa essere condizionata da interessi politici, economici o ideologici. Questo riflette una maggiore consapevolezza che richiede elevata trasparenza nella gestione e nel finanziamento della ricerca.

Nonostante queste riserve, l’interesse generale per la scienza è alto e diffuso. La partecipazione agli eventi scientifici è tornata a livelli significativi, con circa il 60% della popolazione italiana che ha preso parte a musei o conferenze nel 2024.

Questo conferma una cittadinanza attiva che cerca il contatto con il sapere. Il futuro della comunicazione scientifica in Italia dipenderà dall’abilità di mantenere il rigore della ricerca e la qualità informativa, adattandoli efficacemente all’ecosistema dei social network.