Fruizione scientifica degli italiani in calo, Post-Covid19

Nel 2021 l’aumento generalizzato della fruizione degli italiani in ambito scientifico subisce una battuta d’arresto.

Frequente fruizione della scienza nei media dal 2007 al 2021

Solo due anni prima, l’Annuario Scienza e Società rivelava un’impennata del numero di italiani sottoposti alla fruizione di scienza e tecnologia, ricordandone il nome.

Invariati i modelli di fruizione scientifico-tecnologica sulla base dei dati sociali ed anagrafici: si informa di scienza chi è più giovane ed istruito. Gli anziani, invece, trovano difficoltà ad informarsi su tali temi, in particolare con i recentissimi social media, sapendo che non pochi di loro non hanno conseguito il titolo superiore o addirittura quello della scuola dell’obbligo.

 

Molto più frequente è invece la fruizione di materie scientifico-tecnologiche attraverso il web, i motori di ricerca, primo tra tutti Google attraverso un semplice click. Sempre maggiore è la notorietà dei social network, quali Facebook, YouTube, Twitter, Instagram e il recentissimo TikTok. Ormai veicoli di informazioni dirette ed indirette, questi sono molto amati dai più giovani. Di più difficile utilizzo per le persone di mezza età e per i più anziani.

 

Come avviene l’informazione social?

Attraverso queste innovative forme d’informazione è possibile condividere con amici e conoscenti, in maniera semplice e veloce, post dal contenuto molto vario. Il social più utilizzato per la condivisione di materiale scientifico è Facebook. Inoltre, è possibile attraverso esse seguire account di esperti, scienziati, medici, istituzioni scientifiche e di ricerca.

Questi portali non richiedono certificazioni per la divulgazione di notizie e solo recentemente sono state sottoposte a controllo da parte di autorità ed esperti. Ne consegue, quindi, una minore credibilità generalizzata (58% della popolazione non li reputa affatto affidabili), in particolare questa sembra diminuire col crescere dell’età e con l’aumentare del livello d’istruzione.

Ciò nonostante, gli studi statistici relativi al 2021 Observa rivelano che per gli italiani la diffusione di notizie poco credibili sia di responsabilità dei giornalisti. La propagazione di queste ultime poi viene facilitata dalla circolazione tramite social e soprattutto dall’incapacità estesa di verificare le fonti, in particolare da coloro muniti di un basso livello d’istruzione.

 

Post-pandemia:

Nel 2022 con l’avvento della pandemia, sono state portate avanti iniziative relative alla trasparenza ed informazione, come il Piano Nazionale della scienza aperta (PNSA), basato su 5 principali procedure per portare consapevolezza e comprensione della scienza in Italia rispetto a tematiche quali SARS-COV-2 e Covid-19. Riconosciamo quindi una tendenza post-pandemica, che pone maggiore attenzione sulle novità in ambito medico e scientifico, con maggiore trasparenza nei confronti degli italiani, dagli studiosi.