Zoe Fanizzi, studentessa di Scienze e Culture Enogastronomiche, espone pregi e difetti di tale facoltà.
Studentessa, madre, pasticcera, Zoe Fanizzi incarna l’esempio perfetto della donna moderna e multitasking, in questa intervista racconta la sua esperienza da studentessa presso l’Università Roma Tre e le motivazioni che l’hanno portata dopo anni di lavoro a riprendere gli studi.
Quali sono le motivazioni che ti hanno portata a scegliere il corso di laurea in Scienze e culture enogastronomiche presso Roma Tre?
Sono nata in un’azienda agricola, fin da bambina ho sempre avuto a che fare con il mondo dell’enogastronomia, per questo crescendo ho sviluppato una certa propensione per tutto ciò che riguarda il settore food. Uscita dal liceo, ho deciso di diventare pasticcera. Lavorando per anni in questo campo mi sono resa conto che non mi lasciava la possibilità di spaziare nelle mie scelte e conoscenze. Questo è il principale motivo per cui ho deciso di intraprendere tale percorso di laurea. È fondamentale guardarsi intorno.
Quali sono gli aspetti positivi e negativi di tale percorso accademico?
Gli aspetti negativi riguardano soprattutto l’incertezza su quale lavoro poter svolgere in futuro e la parte organizzativa dell’università, mi risulta difficile infatti, avendo due bambine piccole, conciliare i miei impegni con quelli accademici. Gli aspetti positivi sono la preparazione degli studenti a 360° sul mondo dell’enogastronomia, la struttura del corso di laurea e le esperienze didattiche. Arriviamo al terzo anno che abbiamo la possibilità di muoverci in ogni ambito anche a livello pratico. Ho notato che gli altri corsi sono tutti molto teorici.
Dopo la laurea quali sono i tuoi progetti riguardo lo studio o il lavoro?
Mi piacerebbe unire il lato sociale al mondo del food, credo che queste due sfere siano profondamente collegate. Non escludo di proseguire gli studi se riescono però a conciliarsi con famiglia e lavoro. Le mie esperienze passate saranno sicuramente una risorsa nella ricerca del lavoro perché posso offrire competenze non solo teoriche, grazie ai miei studi all’università, ma anche pratiche grazie agli anni di esperienza nel mondo del lavoro.
