La lievitazione a ”Scienze e culture e nogastronomiche”

Buongiorno a tutti,

oggi vi parlerò di una cosa comune che nasconde molta scienza :la lievitazione.

Mi presento

sono Valentina Vacca ho 42 anni e sono una studentessa ‘’over ‘’di Roma Tre, frequento il corso di laurea in Scienze e culture enogastronomiche o SCEG Scopriamo il corso in Scienze e Culture Enogastronomichecome la chiamano i ragazzi nel Dipartimento. Ho deciso di iscrivermi all’Università a 40 anni perché sentivo che nella mia vita mancava qualcosa per sentirmi realizzata. Io lavoro nel ristorante di famiglia da quando lasciai l’Università, mi ritrovai infatti a decidere se aiutare i miei genitori con l’attività di famiglia o laurearmi in Fisica sognando un futuro diverso. La scelta la conoscete!

Devo confessare che l’impegno è grande e spesso non è facile ma sono felicissima di averlo fatto.Il corso di scienze e culture enogastronomiche  non solo mi permette di realizzare il sogno di laurearmi ma  contribuisce a formarmi e mi aiuta a crescere professionalmente.

In questo mio percorso ho fatto molti laboratori scientifici: di microbiologia con le muffe, di chimica con i composti, di fisiologia vegetale con le piante; ma quelli più divertenti sono stati sicuramente quelli dell’insegnamento di enogastronomia, svolti dal professor Fabio Toso e con la partecipazione di innumerevoli personalità della cucina.

Cominciamo…..

Oggi voglio raccontarvi di quel giorno che dovevamo incontrare una star della panetteria. Ci aspettavamo infatti un pomposo chef, mentre vediamo arrivare un semplice fornaio di nome Corsini, che ci racconta di come ha iniziato nella panetteria di suo padre nel bolognese e di come la scienza l’abbia aiutato a crescere e migliorare i prodotti dell’attività di famiglia.

Da quel momento eravamo tutti catturati  dalla lievitazione

Indossata la divisa, che siamo obbligati ad indossare durante i laboratori  per rispettare le norme dì igiene , incominciammo ad impastare.

Mescoliamo : farina, lievito malto, zucchero, olio, sale, ogni ingrediente aveva  uno scopo. Grazie a questo maestro e al professor Toso ho scoperto molte cose come ad esempio che per avere una pizza genovese perfetta bisogna avere il giusto grado di idratazione oppure che c’e1 un ingrediente che spesso è omesso nelle ricette ma è utilissimo ,il malto che aiuta l’impasto ad avere a disposizione degli enzimi ,le maltasi, che aiutano a degradare il glucosio per i  lieviti che lo sfruttano per crescere, ho detto tanti termini tecnici, è vero, ma con questo processo si verifica la lievitazione che prima davo per scontata ora la guardo con altri occhi!

Inizialmente gli impasti avevano un odore acidulo dovuto alla prima fase della crescita batterica, inizia la lievitazione, poi dopo la cottura abbiamo sfornato grissini, pane e pizza dall’ottimo profumo di pane e i colori ambrati del grano.

Insomma, un mondo affascinante ricco di scienza inaspettata e profumi! Durante il corso di laurea in Scienze e Culture Enogastronomiche partecipiamo a tanti laboratori. Potete conoscere di più sul nostro corso visitando il sito del Dipartimento www.scienze.uniroma3.it o attraverso i social del corso. Su Instagram siamo sceguniroma3. Grazie dell’ascolto!