GLI AIUTI TECNOLOGICI DEGLI ALIMENTI https://www.treccani.it/enciclopedia/additivi/
Gli aiuti tecnologici degli alimenti sono rappresentati dagli additivi, ovvero delle sostanze che si comportano come dei piccoli aiutanti in alcuni cibi. Ad esempio le caramello nelle caramelle sono presenti gli additivi così che risultino più colorate e gustose, Questi sostegni tecnologici sono utilizzati dalle industrie alimentari, durante la preparazione, lo stoccaggio, e la commercializzazione dei prodotti destinati all’alimentazione
Il Regolamento (CE) n. 1333/2008 definisce additivo alimentare “qualsiasi sostanza abitualmente non consumata come alimento in sé e non utilizzata come ingrediente caratteristico di alimenti, con o senza valore nutritivo, la cui aggiunta intenzionale ad alimenti per uno scopo tecnologico nella fabbricazione, nella trasformazione, nella preparazione, nel trattamento, nell’imballaggio, nel trasporto o nel magazzinaggio degli stessi, abbia o possa presumibilmente avere per effetto che la sostanza o i suoi sottoprodotti diventino, direttamente o indirettamente, componenti di tali alimenti”. In base al regolamento gli additivi sono classificati in base alla funzione tecnologica principale svolta nell’alimento così da creare chiarezza nell’uso.
DIVERSI TIPI DI AIUTI TECNOLOGICI
Si possono individuare tre grandi gruppi di additivi:
- additivi che aiutano a preservare la freschezza degli alimenti: conservanti, che rallentano la crescita di microbi e antiossidanti che prevengono i fenomeni di irrancidimento
- additivi che migliorano le caratteristiche sensoriali degli alimenti: coloranti, addensanti, emulsionanti, dolcificanti.
- additivi tecnologici, usati per facilitare la lavorazione degli alimenti, ma che non hanno una specifica funzione nel prodotto finale (definiti anche adiuvanti): agenti antischiuma, antiagglomeranti, ecc.
ETICHETTA E AIUTI TECNOLOGICI
Questi aiuti tecnologici sono sostanze presenti in quasi tutti gli alimenti, ad esclusione degli alimenti base come l’olio d’oliva. Tutti gli additivi devono essere indicati sull’etichetta del rispettivo prodotto. Perché? Per evitare incomprensioni e per una questione di sicurezza. Ciò è dettato dalla legge ma non c’è l’obbligo di indicarli quando l’additivo è presente in un solo ingrediente
Nell’etichetta gli additivi sono elencati con a fianco il codice europeo perché così è più facile riconoscerli e distinguerli. Questo codice è composto dalla lettera E seguita da un numero.
- 100-E199 (coloranti, migliorano l’aspetto di bevande e alimenti vari)
- E200-E299 (conservanti, rallentano, o bloccano, le alterazioni provocate dai microrganismi)
- E300-E399 (antiossidanti e regolatori di acidità, impediscono i processi di irrancidimento dei grassi e l’imbrunimento di frutta e verdura)
- E400-E499 (addensanti, stabilizzanti e emulsionanti)
- E500-E599 (regolatori di acidità e anti agglomeranti)
- E600-E699 (esaltatori di sapidità, esaltano il sapore e la fragranza di un prodotto)
- E900-E999 (vari)
- E1000-E1999 (sostanze che non rientrano nelle classificazioni precedenti)