Oggigiorno sempre di più si parla del tema dell’agricoltura biodinamica. La professoressa Livia Leoni ci esporrà la sua visione a riguardo.
Livia Leoni ha condotto i suoi studi universitari a Roma, presso l’Università Sapienza. Qui ha conseguito la Laurea con lode in Scienze Biologiche (1993), il Dottorato di Ricerca in Sanità Pubblica (1997) e la Specializzazione in Microbiologia e Virologia (2001).
Dal 2000 ad oggi ha lavorato presso il Dipartimento di Scienze dell’Università degli studi di Roma Tre. Dal 2015/16 è stata nominata coordinatrice del Corso di Laurea Triennale in Scienze e Culture Enogastronomiche.
Livia Leoni è membro della “Società Italiana di Microbiologia Generale e Biotecnologie Microbiche”, della “American Society for Microbiology” e della “Federation of European Microbiological Societies”.
dunque, grazie alle sue conoscenze risponderà alle domande riguardo l’agricoltura biodinamica.
Se dovesse spiegare a chi non la conosce, cosa sia l’agricoltura biodinamica, cosa direbbe?
“Premetto, sono una biologa e non un’agronoma. Se dovessi rispondere direi che è un insieme di pratiche agronomiche, che si basano su una visione spirituale del mondo, elaborata da Rudolf Steiner.
Egli concepiva la realtà fisica come un tutt’uno con il divino e affermava che il reale avesse una sua spiritualità intrinseca. Ha sviluppato questo concetto rifacendosi a delle antiche pratiche agricole animistiche, che si basavano su delle credenze come l’astrologia o i cicli lunari.
L’agricoltura biodinamica utilizza sostanze naturali, diluite in acqua molte volte e sparse sui campi. La quantità di sostanza effettivamente distribuita sul campo, è talmente scarsa che non può avere nessun effetto.
A mio parere, il problema dell’agricoltura biodinamica è che gli studi scientifici non hanno rilevato che esista una migliore qualità in un prodotto biodinamico rispetto a un prodotto biologico. Infatti non vi sono rapporti di causa effetto tra la pratica e il prodotto finale.
Dunque, il mondo scientifico la considera non una scienza ma una pseudoscienza.“
Cosa ne pensa dei prodotti dell’agricoltura biodinamica? Ne ha mai acquistato uno?
“Non ricordo di aver mai acquistato un prodotto biodinamico, dal punto di vista organolettico non vedo differenze rispetto ad un prodotto tradizionale. Ritengo sia difficile avere un’opinione generale dei prodotti biodinamici, bisognerebbe valutare prodotto per prodotto.
Come consumatore decido di acquistare l’articolo che mi soddisfa maggiormente nel rapporto qualità/prezzo. Immagino ve ne siano alcuni buoni, di elevata qualità, così come altrettanti di qualità inferiore.
Non sono contraria all’acquisto di prodotti biodinamici, ma penso che questa certificazione non dia un valore aggiunto. Di conseguenza, non credo che sia giusto spendere di più a parità di qualità del prodotto.
Secondo me tali prodotti non sono diversi da altri. Chi predilige il biodinamico, è perché gli conferisce un attributo emozionale, esoterico e spirituale.
La biodinamica è una pseudoscienza, un po’ come la religione, si basa sulla fede delle persone. Infatti è una cosa molto intima e individuale; dunque, la rispetto ma non ci credo.
In conclusione, se mi proponessero un prodotto biodinamico, non mi farei condizionare dalla sua filosofia, mi atterrei semplicemente al gusto e alla qualità del prodotto.“
Ritiene che possa essere una soluzione per rispondere ai problemi ambientali odierni?
“Purtroppo sono molto pessimista. Penso che nessun tipo di agricoltura possa rispondere ai problemi ambientali odierni. Siamo andati troppo avanti e soprattutto siamo troppi.
L’agricoltura biodinamica non usa fertilizzanti chimici e pesticidi, quindi, sembrerebbe essere ecosostenibile, ma non è così semplice. Per esprimere la mia personale opinione, vorrei far riflettere sul fatto che l’agricoltura, per definizione è una tecnologia e non una pratica naturale. È stata inventata dall’uomo circa 10.000 anni fa. Gli esseri umani hanno deforestato il pianeta terra, addomesticato piante e animali, creando delle specie, che senza l’intervento dell’uomo non sarebbero mai esistite. Hanno sottratto spazi vitali a migliaia di specie, causandone l’estinzione.
In sintesi, credo che solo la scienza possa risolvere questo grande problema, così come ha creato la tecnologia, la scienza deve salvarci dal danno che stiamo recando al pianeta terra.“
A suo parere la popolazione italiana è adeguatamente informata sul tema?
“La popolazione italiana non è abbastanza informata riguardo il tema dell’agricoltura biodinamica. Molte persone non sanno nemmeno cosa sia, probabilmente la confondono con l’agricoltura biologica.
Mi sembra triste se una persona viene convinta da operazioni di marketing che un prodotto biodinamico sia meglio di uno biologico o tradizionale. Queste operazioni portano ad un innalzamento del prezzo, che il consumatore paga, in quanto pensa che quel prodotto abbia delle qualità e delle caratteristiche superiori.
Inoltre, penso che, così come la società e la popolazione, anche la classe politica sia abbastanza confusa su questo tema. Questa confusione è emersa nel momento della presentazione di un progetto di legge nel quale l’agricoltura biodinamica, veniva equiparata all’agricoltura biologica. Questo è inaccettabile perché una è una pseudoscienza, l’altra si basa su principi scientifici.
Fortunatamente, l’interessamento della senatrice Elena Cattaneo, del Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi e di tutta la comunità scientifica nazionale, ha evitato che scienza e pseudoscienza fossero di fatto equiparate.
Per concludere, finché non sarà dimostrata l’efficacia dell’agricoltura biodinamica, questa rimarrà una pseudoscienza fondata su delle credenze, alle quali una biologa, quale sono, non può credere.“
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