L’università Roma Tre propone il corso di laurea in Scienze e Culture Enogastronomiche (SCEG)è un percorso che accomuna vari aspetti della vita quotidiana, come la chimica, la cucina e la comunicazione. Queste sono solo alcune caratteristiche di tale percorso formativo dove non si guarda solo alla teoria, ma anche alla pratica attraverso laboratori.
Martina Miniucchi, 21 anni di Fara Sabina, è una studentessa del terzo anno di SCEG, presso l’università degli studi di Roma Tre.
Perché la scelta del percorso di laurea in Scienze e Culture Enogastronomiche? Ho scelto il percorso di SCEG per le materie scientifiche, e non, che offre. Sono appassionata di enologia e di gastronomia e vorrei poter ampliare questa mio interesse con lo studio.
Quali gli aspetti positivi e negativi di questo percorso accademico? Sicuramente tra gli aspetti positivi c’è la partecipazione ai vari laboratori, dove è possibile applicare ciò che si studia con le materie teoriche. Infatti, il corso di Scienze e Culture Enogastronomiche offre laboratori legati alla chimica, alla biologia ma anche alla scienza dell’enogastronomia e dell’enologia. Un esempio, è la possibilità di seguire il corso base di sommelier con la FISAR. Purtroppo, non mancano gli aspetti negativi come l’organizzazione del dipartimento che è un fattore importante per noi studenti.
Dopo la laurea, quali sono i progetti di studio e/o di lavoro? Al conseguimento della laurea continuerò gli studi, per approfondire gli aspetti degustativi, probabilmente come sommelier. E magari riuscire a lavorare in un’enoteca, mettendo direttamente in pratica ciò che affronto durante il mio percorso formativo. Un altra strada che vorrei continuare e approfondire è quello della comunicazione enogastronomica. Un settore che oggi sta trovando molte vie nel campo della ristorazione.