LA SCIENZA NEL RISOTTO

Cucinare un risotto è un vero e proprio processo scientifico, le regole che si applicano per la sua preparazione, ben conosciute da tutti, sono la messa a punto di fasi precise. Se eseguite con puntualità, permettono di creare il risotto “perfetto”.

Iniziamo!

Tostiamo il riso. Con la tostatura l’amido presente nel riso si posizionerà al centro del chicco poiché trasportato dall’acqua, questo ci aiuterà con la cottura. Come capiamo se è ben tostato? L’odore di pane appena sfornato dovrà essere persistente e stringendo il riso tra le mani dovrà quasi bruciarci.

Dopodiché si sfuma, ovvero si aggiunge del vino. Questo passaggio serve per bloccare la tostatura e dare gli aromi giusti al risotto. Il classico rumore che si produce, lo sfrigolio, non può fare altro che ricordarci l’incontro tra caldo e freddo, una goccia di acqua che cade su un fornello rovente, quindi l’evaporazione istantanea dell’acqua e dell’alcool..

Procediamo con la cottura del riso aggiungendo, poco per volta, del brodo. La cottura del riso è scientificamente possibile grazie alla gelificazione dell’amido, che avviene intorno ai 50°/70°.

Finita la cottura, spostiamo il riso dal fuoco e aggiungiamo burro ghiacciato e parmigiano: con il calore il burro si scioglierà e produrrà un odore intenso, fino ad amalgamarsi con gli altri odori producendo un profumo sensazionale. Adesso è arrivato il momento di impiattare e mangiare, BUON APPETITO!

Io ho preparato un risotto con crema di zucca, guanciale croccante e amaretti.

Ho raccontato questa esperienza evidenziando tutto ciò che accade ai nostri cinque sensi, tatto, olfatto, vista, gusto e udito.

Beatrice ha raccontato la sua esperienza sensoriale nella preparazione dei cornetti